Centro principale dell'isola alla sua estremità nordorientale, Ischia (oltre 18.606 abitanti) si compone di due nuclei: Ischia
Ponte e Ischia Porto.
Una cittadella cominciò a costituirsi nel V secolo, all'epoca del dominio bizantino nell'Italia meridionale,
sullo scoglio trachitico oggi detto Castello d'Ischia, che si era distaccato dal resto dell'isola per effetto
dell'abbassamento tettonico che aveva fatto inabissare il centro di Aenaria. E nel 661, alla nascita del
Ducato napoletano, su questo scoglio rotondeggiante venne fondato il castrum Gironis (così chiamato,
per la forma circolare delle mura perimetrali, in un codice del 991) che dovette costituire un presidio di truppe.
Ma sarà solo con la dominazione angioina che l'isola comincerà ad assumere un'importanza precisa nella
strategia difensiva della costa campana. Carlo I d'Angiò fece costruire sulla cima dello scoglio della
cittadella bizantina un mastio quadrangolare. Fu proprio negli anni angioini che il nuovo porto, sorto cintando lo
specchio d'acqua sottostante alla Rocca, diede stimolo alla marineria ischitana. I documenti di quel tempo sono
ricchi di notizie che attestano l’importanza degli arsenali e indicano la rada come uno degli approdi
più frequentati del Mediterraneo. Sull'isola intanto, in terra plana, andava sviluppandosi lungo la
costa settentrionale una nuova sequenza di piccolissimi centri che si spingevano fino alla zona dove oggi c'è
Porto d'Ischia. Fra essi s'individuarono soprattutto il Borgo della Celza (odierna Ischia Ponte) e più a nord
la Villa ove si formò una zona residenziale.
Nel 1301 sul colle di Fiaiano si aprì un cratere in piena attività eruttiva e l'ondata di lava (lava
dell'Arso) coprì la Villa e il vicus Campagnani (Campagnola), una vasta zona collinare abitata, posta
alle sue spalle, risparmiando solo il borgo marinaro della Celza. Fu allora che il vescovo e i dignitari
ecclesiastici trasferirono la Cattedrale sul Castello. Perciò fra il XIV e il XV secolo i due principali
nuclei abitati dell'isola sono il giovane Borgo della Celza, che associava gli esercizi marinari alla lavorazione
della seta, e il Castello che copriva quasi per intero lo scoglio trachitico e ospitava una decina di chiese: esso fu
congiunto da Alfonso d'Aragona (metà sec. XV) all'isola maggiore con un ponte in muratura, fortificato da un
maschio e cinto da bastioni Ma verso la fine del XVI secolo il Castello iniziò a spopolarsi e agli inizi del
XVIII secolo era in buona parte distrutto. Un secolo dopo gli inferse il colpo di grazia il bombardamento sferrato
da Murat (1809). Ormai inutile e fra le rovine del centro medievale il maschio aragonese poté servire solo,
fra il 1822 e il 1860, come carcere politico. Intanto però il nucleo di Borgo della Celza si era ampliato
sulla costa di fronte al Castello e lungo la strada che giungeva alla Villa di Bagni Anche le pendici collinari di
Campagnano si venivano disseminando di case. Su tali elementi si è fondato e configurato l'impianto
insediativo che caratterizza questa zona ai nostri giorni.