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TARQUINIA

TARQUINIA

Posta alla base dell'albero fluviale costituito dal Marta, Tarquinia (oltre 16.000  abitanti) nel IV secolo è senza dubbio il centro egemone dell'area etrusca. L'antica sede, la Civita, viene abbandonata verso il VII secolo per il costituirsi del nuovo insediamento di Corgnitum (poi Corneto) sul colle della necropoli di Monterozzi ove poi sorgerà, a ovest della precedente, la città medievale. Alla civitas di Corneto (sec. XIII) si aggiunge un Castro Nuovo resosi necessario a causa di un incremento demografico. Tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, Corneto raggiunge la sua massima floridezza economica (testimoniata dai pregevoli episodi edilizi di cui restano notevoli tracce), il maggior grado di autonomia politica e, forse, il livello più alto di consistenza demografica. Nel 1362 la città viene, però, occupata dall'Albornoz che la riconduce all'obbedienza diretta della Chiesa.
Nel Quattrocento la città conosce la splendida signoria dei Vitelleschi, ma in questo periodo già si intuiscono i segni di un’ irreversibile decadenza a causa di una caduta demografica dovuta alla peste del 1452 nonché a una recrudescenza della malaria. Nel 1436 il cardinale Vitelleschi fa costruire il palazzo Vitelleschi che si colloca in un punto di cerniera fra Corneto Vecchia e Castro Nuovo. L'edificio, terminato nel 1439, sorge sull'area di antiche case e torri e con materiali di recupero provenienti dalla Cattedrale di Palestrina.
Per tutto il Quattrocento si susseguono una serie di interventi parziali, che indicano una costante attenzione dei vescovi per la città, e per quasi tutto il Cinquecento il patrimonio edilizio continua a essere in buone condizioni.
Nel 1592 un terremoto procura ingenti danni e, agli inizi del Seicento, alcune chiese in cattive condizioni vengono demolite insieme con molti edifici medievali per consentire la ricostruzione della Cattedrale distrutta da un incendio.
Nel Settecento si registra una ripresa dei lavori urbani con una prima sistemazione dell'odierna piazza Matteotti, la costruzione del teatro nel Palazzo Comunale, della fontana e della chiesa del Suffragio nella piazza.
Sarà tuttavia con la scoperta delle tombe etrusche ‑ la prima avviene casualmente nel 1823 durante i lavori per la costruzione della strada per Monte Romano ‑ che si metterà in moto un meccanismo di nuova identità culturale della città.



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