Piano di Sorrento è quasi, come
Sant’Agnello, un sobborgo di Sorrento, tanto che, nella megalomania del periodo fascista, si volle, con questi
comuni creare la grande Sorrento; ma fu ingiustizia, a cui si è ora posto riparo.
Piano ha la sua vita autonoma e un suo carattere ben distinto da quello di Sorrento: cioè tanto meno
è turistica, quanto più è produttiva e commerciante. Si potrebbe dire che ripete il caso di
Camogli nei confronti di Rapallo. Degna di una visita è la Basilica dì San
Michele.
Interno a croce latina a tre navate: il soffitto a cassettoni di quella centrale è di Girolamo Imparato
(1587); 2° altare a destra, Madonna e S. Francesco di Paola, attribuito ad Andrea da Salerno;
sull'altare del braccio destro della crociera, Madonna del Rosario, del Solimena (1747), su quello del
braccio sinistro, bella scultura lignea dell'Ecce Homo, e sull'altare a sinistra, S. Eustachio, di
Ippolito Borghese (secolo XVI). Sull'altare della cappella a destra della maggiore trittico del senese Marco
Pino (1587), e su quello della cappella a sinistra della maggiore, Madonna del Soccorso, di
Fabrizio Santafede.
Altra chiesa interessante, sulla strada dei Colli di Fontanelle, è quella della Trinità, con
due quadri di Leandro Bassano: S. Andrea e Resurrezione.