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MARSALA

MARSALA

Posta su quel grande braccio intermedio del Mediterraneo che è il canale di Sicilia, all’estremità occidentale di una distesa pianeggiante che avanza digradando verso la costa, Marsala (82.390 abitanti) è nota soprattutto per essere il maggior centro di produzione vinicola dell'isola, e luogo d'origine del celebre omonimo vino. L'insediamento punico-romano: Tracce di vita preistorica, rinvenute nella fertile pianura che s'affaccia a occidente al bacino lagunare dello Stagnone, mostrano un territorio abitato sin dall'età eneolitica. I Fenici vi giungono sul finire dell'VIII secolo a.C. e, stanziatisi sull'isolotto al centro della laguna, fondano Mothia. Dopo la distruzione della città (397 a.C.) a opera di Dionisio di Siracusa, gli abitanti superstiti fondano Lilybeo, primo germe dell'odierna Marsala. Racchiusa nel 350 a.C. da una cinta di mura e da un profondo fossato, il nuovo insediamento nel III secolo a.C. assume l'aspetto di una città ellenizzata. Teatro di aspre battaglie durante la prima guerra punica, nel 241 a.C. Lilybeo è conquistata dai Romani che ne fanno la principale base navale del Mediterraneo e un nodo importante nella rete dei collegamenti tra la capitale e il continente africano. La città acquista anche grande prestigio come centro amministrativo della regione: eletta capoluogo delle province occidentali della Sicilia e sede del questore e del propretore, Lilybeo è chiamata civitas da Agrippa e definita splendidissima da Cicerone che vi ricopre la carica di questore nel 75 a.C. Origine e sviluppo dell'impianto medievale. Quando nell'830 viene conquistata dagli Arabi, nel corso delle prime fasi della loro occupazione della Sicilia, è probabile che la città sia stata ridotta a un piccolo borgo arroccato nell'angolo più interno ed elevato dell'antico abitato. L'attribuzione di un nome diverso, Marsa-Alì (o Allah, da cui Marsala), dato dapprima al porto (marsa) e passato poi all'intero insediamento, è una prova, secondo l'Amari, dello stato fatiscente in cui versa in età altomedievale il vecchio centro. Tuttavia sono ancora una volta le qualità e l'importanza strategica dello scalo portuale a determinare il risveglio delle attività e la rinascita urbana. All'inizio del X secolo, un'economia in forte espansione provoca una consistente crescita demografica e un intenso sviluppo urbanistico; la nuova città si struttura secondo modelli insediativi islamici. L'immagine della città medievale si completa nel periodo successivo alla conquista normanna (1072), durante il quale il riequilibrio delle componenti etniche e l'incremento delle colonie di mercanti pisani, amalfitani, genovesi e veneziani si traducono in una più complessa articolazione della struttura urbana. Ruggero ricostruisce la cinta muraria e riedifica, nel medesimo sito - la piccola altura a ridosso delle mura orientali - il Castello già edificatovi nel X secolo, pervenuto sino a oggi benché trasformato e mutilato. La presenza a Marsala di una nutrita classe di nobili e di mercanti agevola l'inserimento nel tessuto cittadino degli ordini mendicanti la cui collocazione, tra il XII e il XIII secolo, concorre alla definizione e al consolidamento della nuova struttura urbana. Una «città ideale» del Rinascimento. Attività commerciale e produzione agricola sono alla base nel XV secolo della ancora florida economia di Marsala, che può contare su un retroterra interno fertile e di vastissima estensione. Nel XVI secolo la storia di Marsala si lega a quella delle principali piazzeforti siciliane, alle quali la lunga guerra contro l'Impero ottomano impone l'onere gravoso di un sistema difensivo costantemente efficiente e aggiornato. Nel 1549 il viceré De Vega promuove la realizzazione di un progetto organico di totale rinnovamento delle fortificazioni. Il rinnovo delle strutture difensive avvia un processo di generale riordino e riqualificazione dello spazio urbano, nel quale a indirizzare le scelte è ora soprattutto il potere religioso. Nei due secoli successivi l'equilibrio della struttura urbana non verrà modificato, sebbene la costruzione e ricostruzione nello stile barocco di numerose chiese e palazzi residenziali trasformeranno il volto architettonico della città e solleciteranno, in periferia, la formazione delle due piazze allungate del Carmine e di S. Francesco (1750). L'incremento demografico, registra in un secolo e mezzo il raddoppio della popolazione. L’industria enologica e la crescita della città moderna. Il fenomeno più vistoso che caratterizza Marsala nel primo Ottocento è la improvvisa proliferazione degli stabilimenti vinicoli la cui attività comporta una veloce riconversione della produzione agricola e un diverso equilibrio tra città e campagna. Lo sviluppo economico e produttivo innescato dalle attività vinicole richiama un numero sempre maggiore di lavoratori che impiantano i primi nuclei residenziali fuori le mura, a nord presso Porta Trapani e a oriente presso la Porta Mazara. La loro improvvisa crescita preme per una maggiore permeabilità con le strutture urbane e provoca l'abbattimento delle mura, effettuato tra il 1865 e il 1888. Nell'ultimo secolo Marsala registra una crescita demografica senza precedenti. Gravemente danneggiata nel 1943, la città avvia un processo di riordino mettendo a punto un piano di ricostruzione che tiene conto della salvaguardia del centro antico.


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