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RAVELLO

RAVELLO

Cominciamo il nostro giro a Ravello da piazza Vescovado, al centro della cittadina, su cui si affacciano il Duomo e la Villa Rufolo.

Il Duomo, dedicato a S. Pantaleone e fondato nel 1086 o 1087 dal vescovo Orso Papirio, è di chiara derivazione dal modello cassinese. La facciata conserva, sopra le tre porte, cornici di spoglio di età classica; era preceduta da un portico abbattuto nel 1786, anno della ristrutturazione radicale della chiesa. La porta centrale, datata 1179, ha battenti di bronzo realizzati da Barisano da Trani. All'interno sono conservati due preziosi amboni: quello a sinistra, il più antico e il più importante per la tipologia di derivazione bizantina, fu donato dal vescovo Costantino Rogadeo (1094‑1150); l'altro, detto ambone del Vangelo e liceo di decorazioni, fu commissionato dai Rufolo e realizzato da Niccolò di Bartolomeo da Foggia nel 1272.
Usciti dalla chiesa, si prende, a destra, la via Emanuele Filiberto per osservare il campanile del Duomo, eretto nel XIII secolo. Si percorre quindi la bellissima via S. Giovanni del Toro dove, tra orti e giardini, si ergono il palazzo Confalone (ora hotel Palumbo) con il cortile ad archi acuti e il palazzo Sasso, che prende il nome dalla famiglia a cui apparteneva l'illustre scalese Fra Gerardo, fondatore dell'ordine degli Ospedalieri, poi dei Cavalieri di Malta. Si giunge quindi nella piazzetta con la chiesa di S. Giovanni del Toro costruita nel XII secolo al posto di una più antica; in essa sono conservate rare e preziose opere d'arte, tra cui il pulpito duecentesco di Alfano da Termoli, affreschi del tardo XIV secolo e un rilievo in stucco del Trecento raffigurante S. Caterina. Dopo aver dato uno sguardo al campanile e al portale del palazzo d'Afflitto (albergo Belvedere) si prosegue sulla stessa via fino a piazza Fontana, collegata con via Lacco che termina con una porta stretta fra due torri. Da piazza Fontana si raggiunge la chiesa di S. Maria a Gradillo, databile alla fine del XII secolo ma molto restaurata. Nel suo atrio, crollato nel 1706, si riunivano i nobili di Ravello per discutere «le cose pubbliche». Proseguendo si ritorna in piazza Vescovado per visitare la Villa Rufolo. Il celebre palazzo è formato da un complesso di costruzioni del XIII e XIV secolo che mostrano come fosse all'epoca ancora diffusa l'influenza islamica. Di particolare interesse sono il bellissimo cortile ad archi intrecciati e il superbo giardino che si apre su un panorama di straordinaria bellezza: quello che Wagner identificò con il giardino di Klingsor.

Usciti da Villa Rufolo, si raggiunge la chiesa di S. Francesco attraverso l'omonima via che sale a gradinate. La chiesa è preceduta da un atrio coperto da volte a crociera rette da due colonne antiche; la navata è stata rifatta nel Settecento, mentre il transetto e l'abside conservano le forme trecentesche; Gotico e Barocco si mescolano anche nel chiostro. Più in alto è la chiesa di S. Chiara, già esistente nel XIII secolo: l'unica di tutta la Costiera che conservi il matroneo; nell'impianto basilicale sono utilizzate otto belle colonne antiche; il pavimento maiolicato è del XVIII secolo. La strada conduce poi a Villa Cimbrone, che comprende un edificio sistemato nei primi del Novecento utilizzando anche frammenti scultorei di varia provenienza. Il panorama che si gode dal belvedere è fra i più spettacolari d'Italia.

Ritornati al centro di Ravello, la visita può essere conclusa con una passeggiata in discesa che in poco più di mezz'ora conduce a Minori. Lungo il percorso si incontrano le chiese dell'Annunziata e di S. Maria delle Grazie, entrambe del XIII secolo, poi la chiesa di S. Pietro, ricostruita nel XVIII secolo sui resti di una chiesa medievale di cui rimangono le colonne.



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